Scompenso cardiaco cronico e morte improvvisa: il messaggio del CIBIS III

M. Cristina Dequarti, Luca Poggio, Emilio Vanoli

RIASSUNTO: Riassunto. Lo scompenso cardiaco rappresenta una delle patologie di maggior impatto
sociale ed economico del mondo occidentale. La modulazione neuro-ormonale rimane oggi
l’unico approccio farmacologico efficace. All’uso crescente di sistemi impiantabili si
contrappongono margini di implementazione degli schemi di trattamento del paziente.
Tra questi, la terapia anti-adrenergica come elemento cardine nella riduzione della mortalità
dei pazienti in buona classe funzionale. Lo studio CIBIS III, proponendo l’uso dei
beta-bloccanti come approccio primario, soprattutto in quei pazienti in cui gli indici autonomici
suggeriscono un importante squilibrio autonomico con iperattività simpatica,
può portare ad un superamento delle attuali raccomandazioni delle linee guida internazionali
per la terapia dello scompenso. CIBIS-III dimostra che bisoprololo può essere
somministrato a pazienti con scompenso cardiaco cronico anche senza concomitante terapia
con enalapril. Ciò consente di utilizzare maggiori dosi di beta-bloccante che non in
presenza di ACE-inibitori, raggiungendo un effetto massimale sul rischio di morte improvvisa
e anche sulla frequenza di scarica dei defibrillatori impiantati. È auspicabile,
alla luce di questi dati, un aggiornamento delle raccomandazioni attuali delle linee guida
per la terapia dello scompenso.

PAROLE CHIAVE: Attivit; Beta-bloccanti; Morte improvvisa; Scompenso cardiaco