Libri ricevuti


Peritonea dialysis. From basic concepts to clinical excellence. A cura di Claudio Ronco, Carlo Crepaldi, Dinna N. Cruz. Pagine XII + 328. Rilegato. Karger, Basel, 2009. Dollari 139. ISBN 978-3-8055-9139-3.




Nel trattamento della nefropatia cronica, la dialisi peritoneale sta acquisendo un’importanza crescente. Al progresso della sua appropriatezza ed affidabilità hanno contribuito le significative, simultanee, acquisizioni della ricerca di base e della pratica clinica; inoltre, l’integrazione con altre procedure nel trattamento dell’uremia costituisce un rilevante passo in avanti nell’ottimizzazione d’un programma esaustivo di terapia renale sostitutiva. Questi temi vengono affrontati nel denso volume, ideato, organizzato e curato dalla prestigiosa Scuola nefrologica vicentina, che ha coordinato il contributo di ben 95 autori, di varia nazionalità, tutti esperti della materia e specialisti nelle diverse aree. I 44 capitoli sono le altrettante relazioni svolte durante l’ormai classico appuntamento annuale dell’International Course of Peritoneal Dialysis di Vicenza, la cui ultima edizione (2009) è tornata giustappunto a tenersi nella città berica, nella quale circostanza, in contemporanea con la manifestazione, sono stati pubblicati gli “Atti”.


ABC of geriatric medicine. A cura di Nicola Cooper, Kirsty Forrest, Grahm Mulley. Pagine 80. In brossura. Wiley-Blackwell, BMJ Books, 2009. P.n.i. ISBN 978-1-4051-6942-4.




L’assistenza sanitaria agli anziani sta divenendo un compito di proporzioni sempre più ampie per diversi operatori ed ambienti: reparti ospedalieri, ambulatori, day hospital, medici generalisti, assistenti domiciliari. E si configura come una non facile sfida, data la frequenza di polipatologia, l’atipicità di segni e sintomi e l’erronea percezione di modesta efficacia dei trattamenti clinici, non di rado subordinati ad interventi di natura sociale ed istituzionale. Questo agile manuale si ripromette la finalità di costituire una introduzione alla specializzazione in medicina geriatrica: quindici brevi capitoli redatti sulla traccia di un curriculum post-laurea, con l’ambizione di fornire la traccia ad un itinerario diagnostico-terapeutico sui principali problemi della materia. Conseguentemente, destinatari di elezione dovrebbero essere specializzandi, giovani laureati, infermieri professionali.


Vedi di non morire. Josh Bazell. Traduzione di Luca Conti. Pagine 322. In brossura. Einaudi, Torino, 2009. Euro 18,50. ISBN 978-88-06-19558-8.

Un altro medico-romanziere. E di successo, a quanto hanno scritto autorevoli critici statunitensi. Bazell si aggiunge a celebri precursori: Keats, Cechov, Doyle, Maugham; ed ai più vicini Celine, Cronin, Crichton, Gawande; ed ai nostri Carlo Levi, Tobino, Rainero Fossati, Bonaviri, Venturino, Vitali. Mescolando thriller di mafia e sit-com ospedaliere, l’Autore reinventa di sana pianta un intero genere letterario. Il plot del libro è una continua suspense: grazie a Peter Brown, ex killer entrato in un programma di protezione governativo e stimato chirurgo in un ospedale di Manhattan, la mafia fa il suo ingresso in corsia. Quando Peter va come ogni mattina al lavoro in ospedale, non sa che la Grande Mietitrice lo aspetta, sotto le vesti di un paziente moribondo che è un suo vecchio conoscente di mafia. Se il paziente muore, il passato di Peter tornerà a galla. E questo non può accadere. Perché Peter è anche Pietro Brwna detto Orso, ex affiliato (ma per bontà d’animo) alla “famiglia” Locano. In questi anni in ospedale, Peter è diventato il medico-eroe che abbiamo sempre sognato: cinico iconoclasta dal cuore d’oro che infrange ogni regola pur di salvare una vita… La sua lotta all’ultimo sangue con la Grande Mietitrice sta per cominciare, e diventa tutt’uno con desiderio irresistibile di saldare, una volta per tutte, i conti con la famiglia Locano.
Di un “giallo” così strutturato ed incalzante sarebbe improprio dire di più al lettore. Ci limiteremo a sottolineare, ancora un volta, la frequenza dell’abbinamento “camici-bianchi/impronte digitali”: affinità metodologica di investigazione, comune consuetudine con il mal di vivere, speciale attitudine all’interazione cuore-cervello?


Substance use problems. Mitch Earleywine. Pagine VIII+88. In brossura. Hogrefe, Ashland, 2009. Dollari 29,80. ISBN 978-0-88937-329-7.

Il confronto con soggetti tossicodipendenti, o comunque a rischio di tossicodipendenza, è ormai diffuso in numerose aree in cui sono impiegati operatori sanitari di diverse specialità. La letteratura in materia non è priva di buoni risultati diagnostici e terapeutici, ma nemmeno di controversie e pregiudizi. Il nodo principale sta nella difficoltà di separare i fatti dall’alone “mitico” che connota socialmente la problematica. Questo testo tenta di farlo, fornendo a tirocinanti ed esperti professionisti una guida concisa ed utile per aiutare i pazienti a costruire gradualmente un mondo e una vita più libera e sana, sulla scorta di decenni di ricerche e di esperienze sul campo. I lettori avranno modo di verificare le loro intuizioni e mettere a punto eventuali piani operativi, completando la comprensione del fenomeno  biologico e biografico per realizzare conseguenti opportune tecniche di intervento terapeutico.


Guidelines for trauma quality improvement programmes. World Health Organization. Pagine 104. In brossura. WHO Press, Geneva, 2009. Dollari 20. ISBN 978 924 159774 6.




Le invalidità e le morti a causa di lesioni traumatiche sono in aumento in tutto il mondo. Per promuovere e rafforzare un sistema globale di prevenzione e trattamento, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e la Società internazionale per la chirurgia e terapia intensiva del trauma hanno collaborato alla formulazione delle presenti Linee-guida intese ad implementare la qualità degli interventi. Tale implementazione dovrebbe facilitare la realizzazione di programmi e servizi di cura sempre meglio qualificati; applicabili universalmente, e non condizionati da situazioni economiche e sociali più o meno sviluppate dei diversi paesi. L’esposizione ha adottato una forma sufficientemente piana, evitando terminologie troppo specialistiche, così da favorire la circolazione dei contenuti in ambienti interdisciplinari.