Libri ricevuti


Parentopoli. Quando l’università è affare di famiglia. Nino Luca. Pagine 316. In brossura. Marsilio, Venezia, 2009. Euro 18,00. ISBN 978-88-317-9769.




Dalla presentazione editoriale:
«I nostri figli sono più bravi perché hanno la forma mentis di noi professori». È normale, per questo docente, che il figlio abbia vinto il concorso universitario. È una questione di geni, di educazione, di ambiente. Una “selezione naturale”. E gli altri candidati? Spariti prima della prova. Senza speranza. Senza… forma mentis.
Da questa storia pubblicata sul sito di Corriere.it è nato un libro-inchiesta, scritto grazie alle centinaia di e-mail spedite da tutta Italia. Il web s’è scatenato: proteste, denunce, nomi e cognomi, testimonianze di innumerevoli concorsi truccati. Ecco svelata l’Università italiana divenuta ormai “Affare di Famiglia”. Come al bar, nelle botteghe, nelle aziende, anche nei dipartimenti universitari più membri di una stessa famiglia lavorano fianco a fianco. E i Magnifici Rettori? Sono tra i primi ad assumere figli, mogli, nipoti e portaborse. Chi paga? Noi, ovviamente.
Il professore con quattro figli in ateneo. Il rettore che comanda da 25 anni. La famiglia con otto docenti. Il candidato più bocciato. Ecco i racconti dei casi limite e gli sforzi della giustizia per riportare la legalità nelle cattedre. Ecco le loro storie incredibili in un ironico viaggio attraverso interviste ai protagonisti e improbabili giustificazioni. Da Torino a Palermo, passando per Milano, Bologna, Modena, Firenze, Roma, Messina e tante altre città italiane.
Infine, gli intrecci familiari nelle dinastie accademiche di Napoli e la sanità campana. Il tutto accompagnato dall’urlo di rabbia e di vergogna che emerge dalle lettere dei cervelli non in fuga all’estero, ma costretti ad andarsene. In cerca di una nuova… forma mentis.



Le alternative. Guida critica alle cure non convenzionali. Giorgio Dobrilla. Presentazione di Silvio Garattini. Prefazione di Piero Angela. Pagine 304. In brossura. Avverbi Edizioni, Grottaferrata / Zadig Editore, Roma, 2008. Euro 14,00. ISBN 978-88-87328-51-6.




«Auricoloterapia, reflessologia, pranoterapia, reiki, ayurveda, iridologia, fiori di Bach, cromoterapia, aromaterapia, cristalloterapia, osteopatia, kinesiologia, antroposofia, oltre alle classiche omeopatia e agopuntura, sono i nomi della variopinta medicina alternativa. Il lettore troverà tutte le informazioni di cui ha bisogno per prendere le sue decisioni. Giorgio Dobrilla deve essere congratulato per questa sua fatica, essenziale per diffondere conoscenze senza pregiudizi» (dalla prefazione di Silvio Garattini).
La gamma degli espedienti per tentare di guarire malanni e disturbi è quasi infinita. Anche in Italia il mercato delle “medicine alternative” è enormemente cresciuto, e si pone  per tutti il problema di sapere, e non solo di immaginare o credere, se e quanto ciascuna di esse funzioni, a quali campi si estenda, fino a che punto sia giustificata. Questo volume rappresenta una guida pratica ed esauriente per orientarsi nell’affollato mondo delle cure non convenzionali. L’autore fornisce una risposta documentata al quesito che più interessa quando si è in cerca di una cura: “Funziona?”.
La scienza ci guarirà. Vincere le battaglie della vita con la prevenzione. Luc Montagnier, con Dominique Vialard. Traduzione di Andrea Mozzd. Prefazione di Umberto Veronesi. Pagine 306. In brossura. Sperling & Kupfer, Milano, 2009. Euro 18,00. ISBN 978-88-200-4664-4.

Dalla prefazione di Umberto Veronesi:
«Non ci può essere progresso se c’è una spaccatura fra la scienza e la sua percezione da parte della gente. Lo dimostra proprio la storia di questa branca del sapere, con il suo andamento irregolare, fatto di grandi fughe in avanti e poi battute d’arresto che sembrano ricacciare l’umanità nell’oscurantismo. È quello che rischia di accadere anche ai nostri giorni in alcune aree di ricerca all’avanguardia che si arenano in uno stato di confusione e pregiudizio, privo di un orientamento etico chiaro, che può conseguire soltanto da un’informazione corretta, completa ed equilibrata. Pensiamo, per esempio, alle cellule staminali, una scoperta che ancora non ha dato i suoi risultati migliori perché pesa su di essa l’aspettativa e insieme l’incertezza del mondo sull’uso che la scienza potrebbe fare della loro straordinaria potenzialità.
Oggi che la medicina ha ampliato enormemente le proprie possibilità di indagine e intervento per alcune malattie, è più che mai necessario che la gente sappia, e la partecipazione individuale è un presupposto imprescindibile perché si possa beneficiare dei risultati della ricerca. La nuova dimensione della medicina già è, e sempre più sarà, una medicina non solo preventiva ma predittiva. Le nuove conoscenze sul genoma, che ci hanno svelato i meccanismi molecolari che all’interno della cellula indicano una più o meno elevata predisposizione ai vari tipi di malattie, ci permettono di valutare il rischio che la singola persona ha di sviluppare determinate patologie, base fondamentale per ogni tipo di prevenzione.
Siamo passati quindi dallo studio e dal trattamento del sintomo allo studio e la prevenzione del rischio di ammalarsi.
È dunque fondamentale che la popolazione sana prenda sempre più coscienza di quali atteggiamenti deve assumere per la tutela della propria buona salute. Senza aspettare che questa scompaia, per poi correre ai ripari con l’intervento del medico.»



Global tuberculosis control 2009. Epidemiology, strategy, financing. World Health Organization. Pagine 304. In brossura. WHO Press, Geneva 2009. Dollari 40,00. ISBN 978-924-156380-2

Tredicesimo Rapporto Annuale dell’OMS su diffusione e controllo globale della patologia tubercolare. Fa il punto sullo stato attuale dell’epidemia e sulle prospettive attendibili sino al 2015, secondo il piano elaborato nel contesto del MDGs (Millennium Development Goals). Viene segnalata ed analizzata l’implementazione, programmatica e finanziaria, della WHO’s Stop TB Strategy. Alcune cifre planetarie: totale casi accertati nel 2007=9,27 milioni, contro i 9,24 del 2006 e i 6,6 del 1990. Dei casi 2007, il 55% appartiene alle regioni asiatiche, il 31% a quelle africane, il 6% all’Europa e il 3% al continente americano. L’India è il paese più colpito: due milioni di affetti. Seguono: Cina con 1,3 milioni, Indonesia (0,53 milioni), Nigeria e Sudafrica, ambedue con 0,46 milioni di casi per ciascuno. Del totale 2007 succitato (9,27 milioni), si stima che un 15% sia HIV-positivo, e di questo 15%, il 79% vive nella regione africana, mentre l’11% in quella del Sud-Est asiatico. Ancora per il 2007, la mortalità: 1,3 milioni di decessi tra HIV-negativi, cui devono aggiungersi 456.000 deceduti tra i soggetti TB e HIV-positivi, questi ultimi considerati morti a causa di HIV, secondo i criteri di ICD-10.