Recenti studi sul trattamento antivirale dell’epatite cronica da HVC

Nel trattamento dell’epatite cronica da virus C (HVC) con interferone pegilato e ribavirina la probabilità di eradicazione del virus varia secondo il genotipo; pertanto la durata della terapia è di 48 settimane per i genotipi 1 e 4 e di 24 settimane per i genotipi 2 e 3. Per identificare, prima dell’inizio del trattamento, i pazienti che vi risponderanno, si fa riferimento ad alcune caratteristiche, come età, livello di RNA virale e quadro istologico. Una volta iniziata la terapia, si possono identificare i pazienti che meglio vi risponderanno in base al più o meno rapido declino del livello di RNA virale. Tuttavia è meno chiaro stabilire una strategia terapeutica che consenta, nel singolo paziente, di ottenere una risposta virologica prolungata (SVR, secondo l’acronimo d’uso internazionale: “sustained virological response”).



In queste evenienze è consigliato scegliere la durata della terapia secondo la risposta virologica alla 4a e alla 12a settimana. È noto che un trattamento più breve è indicato per i pazienti che presentano una rapida risposta virologica (RVR: “rapid virological response”), con livello di RNA <50 IU/mL alla 4a settimana; in questi casi la più breve durata della terapia mette al riparo da effetti avversi, pur mantenendo una SVR. Una più lunga durata del trattamento consente di ottenere una SVR e può essere utile ai soggetti con lenta risposta virologica, come quelli che non eradicano il virus alla 12a settimana, pur essendo negativi alla 24a settimana.
In un recente studio multicentrico è stata valutata la durata del trattamento con interferone pegilato alfa-2a (180 µg alla settimana) e ribavirina (1000-1200 mg/die) nei pazienti con epatite cronica C con genotipi 1 e 4, facendo riferimento alla risposta virologica (Ferenci P, Laferl H, Scherzer TM, et al, for the Austrian Hepatitis Study Group. Paginterferon alfa-2a/ribavirin for 48 or 72 weeks in hepatitis C genotypes 1 and 4 patients with slow viological response. Gastroenterology 2010: 138: 503).
Gli autori riferiscono i risultati del trattamento di 551 pazienti con epatite cronica da HVC di genotipo 1 e 4, ma con risposta virologica iniziale (alla 12a settimana), definita “risposta virologica lenta”.
È stato osservato che in questi pazienti il trattamento esteso alla 72a settimana riduce significativamente la percentuale di ricorrenze virologiche (dal 33% al 18,5%). Inoltre la percentuale di SVR nei pazienti con trattamento esteso è stata più alta, sebbene in maniera non significativa.
Gli autori sottolineano di aver notato che il riferimento temporale alla 12a settimana non appare ottimale per identificare i pazienti che trarranno beneficio dal trattamento prolungato e a questo proposito citano i risultati di altri autori che hanno fatto riferimento all’8a settimana (Mangia A, Minerva N, Bacca D, et al. Individualized treatment duration for hepatitis C genotype 1 patients: randomized controlled trial. Hepatology 2008; 47: 43).
Nel considerare il trattamento prolungato è importante valutarne l’innocuità in rapporto all’efficacia. Gli autori riferiscono che il numero dei pazienti che hanno interrotto la terapia a causa di eventi avversi è stato basso nella loro casistica e simile nei due gruppi (6 pazienti nel gruppo 48 settimane e 8 nel gruppo 72 settimane). Ritengono pertanto che il trattamento prolungato sia più efficace del regime standard, con uguale profilo di innocuità nei pazienti con risposta virologica lenta. Viene rimarcata la necessità di un attento controllo dei pazienti durante il ciclo terapeutico, anche dal punto di vista motivazionale, al fine di completarlo. Inoltre è stato osservato che, al fine di ridurre le interruzioni della terapia dopo la 48 a settimana, la dose di peginterferon alfa-2a può essere ridotta dopo la 48a settimana, da 180 a 135 µg/settimana; questo dosaggio ha mostrato efficacia e innocuità simili al dosaggio standard più elevato.
Nel concludere, gli autori ritengono che il trattamento dell’epatite cronica da HCV guidato dalla risposta virologica e prolungato per 72 ore sia efficace nei pazienti con virus dei genotipi 1 e 4, pazienti che non presentano una RVR, ma hanno una risposta virologica lenta; questa strategia consente di ridurre la probabilità di ricorrenze virologiche e accresce la possibilità di conseguire una risposta virologica prolungata.