Libri ricevuti: informazioni

World Malaria Report 2010. Pp. 204. Brossura. Who Press, Geneva 2011. Doll. 40,00. ISBN 978-924-156410-6.




Giunge, puntuale ed esaustivo, il Rapporto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità diffonde capillarmente al fine di aggiornare i progressi compiuti nella campagna contro la malaria, secondo gli obiettivi 2015 identificati e proposti nel Meeting globale dello scorso anno. Riassume le informazioni ricevute sia da 106 paesi ove la malaria ha carattere endemico e sia da altre fonti che partecipano al Progetto Millennium. Nel corso dell’ultimo decennio, 11 nazioni africane corrispondenti dell’OMS e 32 paesi di altri continenti hanno registrato un decremento del 50% di casi malarici, così come della mortalità. Il Rapporto non manca di sottolineare, sulla scorta dell’evidenza delle cifre, la correlazione diretta tra questi positivi risultati e la crescita di risorse investite allo scopo.



Neurological disorders in famous artists. Part 3. Editors: Julien Bogousslavsky, Michael G. Hennerici, Hansjörg Bäzner, Claudio Bassetti. Pp. VIII + 242, 62 fig. Rilegato. Karger, Basel 2011. Euro 88,00. ISBN 978-3-8055-9331.




È il terzo volume di una serie iniziata nel 2005 al fine di documentare il rapporto tra neuropatologia e creatività in protagonisti della letteratura, della filosofia, della musica e delle arti figurative. Sono riportati numerosi esempi di drammatiche modificazioni nella produzione artistica successiva ad insulti neurologici (
ictus, neoplasie, crisi epilettiche) di poeti quali Maupassant, di pittori come Caspar David Friedrich, di musicisti quali Gershwin, Haydn, Ravel: materia dei primi due tomi della “collana”. In questo terzo volume vengono presentate altri confronti con neuropatie, sostenuti da pittori, letterati, compositori, talvolta senza successo (accadde a Schumann, Šostakovicˇ, Pascal) e altre volte pervenendo ad una paradossale integrazione creativa tra patologia ed ispirazione artistica (fu il caso di Klee e di Ramuz). Viene anche ricordato come possano essere gli stessi artisti i primi diagnosti dei propri disturbi: Stendhal denunciò e descrisse i frequenti attacchi ischemici transitorii che precedettero l’ictus a lui fatale. Per contro, è bene smentire ipotesi che non hanno fondamento, quale, ad esempio, il supposto trigger creativo provocato in De Chirico dall’aura emicranica e dalle crisi epilettiche: correlazione mai dimostrata.




Un ampio ed originale capitolo è anche dedicato ad Egon Schiele ed alla distonia che lo avrebbe afflitto. In effetti, la percezione del proprio corpo negli autoritratti dell’epigone di Gustav Klimt è costantemente asimmetrica, tipica di patologia distonica, così da accreditare in un primo tempo la tesi che l’artista ne fosse affetto. Tesi che, tuttavia, non tardò ad essere smentita. La verità, infatti, è che – in Schiele – fu la concezione stessa della fisicità ad essere distorta
in nuce, una percezione al limite della enigmaticità, riflesso dell’influenza espressionista, in concorso col diffondersi – nei circoli scientifici ed intellettuali della Vienna del tempo – della fotografia documentaria di patologie emergenti, quali, giustappunto, i disordini della motilità. Ci sono peraltro affidabili indicazioni che Schiele fosse un frequentatore dello storico atlante “Nouvelle iconographie de La Salpetrière”, ove sono incluse immagini di postura isterica e distonica.
Il volume è ricco di simili curiosità ed aneddoti (Berlioz e la dipendenza da oppio, la sclerosi sistemica di Paul Klee, la sindrome dolorosa cronica di Clara Schumann). Una lettura istruttiva e gradevole.

See what I’m saying. The extraordinary powers of our five senses. Lawrence D. Rosenblum. Pp. 350. Rilegato. W.W. Norton & Co., London 2010. Sterline 18,99. ISBN 9780393067606.

L’Autore, docente di Psicologia nell’Università di California, ci interpella sin dalla prima riga della prefazione: «Cosa state percependo in questo momento? State leggendo quanto stampato su questa pagina. Sotto le dita sentite lo spessore della carta. Udite, nelle orecchie, suoni vicini e meno prossimi. E il vostro olfatto gode della fragranza che arriva dalla sottostante caffetteria. Ma, al contempo, esplicate attività e siete soggetti di percezioni delle quali è difficile che vi rendiate conto». Sono tali capacità, sorprendenti e spesso misconosciute, l’argomento illustrato nel libro: che indaga le nuove frontiere cui può pervenire la duttilità del nostro cervello, capace di cogliere ed elaborare segnali infinitamente esili che ci correlano col mondo circostante. Rosenblum documenta, per esempio, come ciclisti non vedenti giungano al traguardo di impegnative gare su impervi percorsi, come alcuni sommelier individuino caratteristiche, qualità e provenienza di vini pressoché “clandestini”, come feromoni possano subliminalmente suggerire l’attendibilità di un rapporto erotico. E l’Autore sottolinea che tali possibilità non appartengono a soggetti dotati di attitudini magiche, bensì alla natura di ciascuno di noi. Un testo affascinante e ottimista.