La gastroenterologia verso il 2020

Maurizio Koch1

1Guest Editor; Unità Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia, Ospedale San Filippo Neri, Roma; Club for Evidence Based Gastroenterology & Hepatology (EBGH.it).

Pervenuto su invito il 1° giugno 2016.

Riassunto. La ricerca in gastroenterologia ed epatologia è in fortissima crescita. Lo spettro delle malattie digestive è assai esteso e in aumento. Questo numero della rivista si concentra sul prossimo futuro della gastroenterologia e annuncia quali cambiamenti dobbiamo attenderci da qui al 2020. Il numero di luglio sarà dedicato agli sviluppi dell’epatologia.

Gastroenterology towards 2020.

Summary. Research in gastroenterology and hepatology is booming. The spectrum of digestive diseases is very extensive, and growing. This issue of the journal focuses on the near future of gastreonterology, and announces what changes should we expect between now and 2020. The next number will be devoted to changes in hepatology.

«Ci sono decenni in cui non succede nulla

e ci sono settimane in cui sembrano passati decenni»

Vladimir Il’icˇ Ul’janov

1946-2016: il Pensiero Scientifico compie 70 anni. E cresce, allargando l’orizzonte alle specialità.

Questo numero di Recenti Progressi in Medicina è dedicato al futuro della gastroenterologia ed epatologia.

Le attese sono molte, e abbiamo dovuto estendere a due quaderni la visione attuale e del futuro prossimo. Il primo, quello che state leggendo, è dedicato alla gastroenterologia e alla endoscopia digestiva. Il secondo è in arrivo, ed è dedicato all’epatologia, con un editoriale di commento di Antonio Craxì.

Abbiamo invitato molti dei principali attori italiani nella ricerca della specialità. Tutti hanno contribuito con grande attenzione alla maggiore rivista italiana di medicina interna.

Abbiamo deciso di partire dall’enorme sviluppo degli studi sul microbiota intestinale e sul ruolo attuale e futuro dei probiotici. Entrambi i capitoli sono stati affidati a Lucio Capurso, che da anni segue l’evoluzione della ricerca di settore. Il microbiota guida e controlla il sistema immunitario. La disbiosi contribuisce all’obesità, alla malattia metabolica, alle malattie autoimmuni e alle malattie epatiche e dell’apparato gastrointestinale, come le IBD o la malattia ulcerosa, o la malattia celiaca (v. di seguito). È di questi giorni la notizia che parte del microbiota può sopravvivere all’esterno dell’organismo in forma di spore: almeno il 50% dei generi batterici è in grado di produrne, e può così permettere una trasmissione da paziente a paziente1.

La velocità di crescita dell’endoscopia terapeutica è entusiasmante. Emilio Di Giulio e Guido Costamagna, con i loro collaboratori, presentano una scenario spettacolare. La diagnostica endoscopica avanzata è stata realizzata con l’introduzione di endoscopi ad alta definizione e della cosiddetta “cromoendoscopia virtuale”. L’innovazione maggiore terapeutica è, invece, rappresentata dalla dissezione sottomucosa (ESD), per l’asportazione “en bloc” delle lesioni, al fine di garantire una più accurata valutazione istologica dell’infiltrazione, della radicalità della resezione di fronte all’esofago di Barrett, all’early gastric cancer e nelle lesioni neoplastiche del colon-retto. Il ruolo della dilatazione endoscopica (dopo papillotomia parziale) di fronte a litiasi del coledoco di grandi dimensioni ha permesso di ridurre l’accesso alla litotrissia. La colangioscopia è tornata a un nuovo ruolo con la tecnica SpyGlass. Le protesi autoespandibili ricoprono una nuova posizione nella patologia benigna. Il trattamento delle neoplasie delle vie biliari non operabili con la termoablazione e il nuovo ruolo dell’ecoendoscopia per il drenaggio della necrosi pancreatica o per la creazione di anastomosi coledoco-duodenale in caso di ittero ostruttivo neoplastico con papilla non raggiungibile sono oggetto di grandissimo interesse; tuttavia le evidenze sono ancora ridotte.

Franco Pallone introduce il morbo di Crohn: cosa abbiamo imparato e cosa stiamo imparando per l’immediato futuro? La ricerca sulle sequenze dell’infiammazione transmurale è in forte crescita. Il processo patologico è guidato da una risposta immunitaria diretta contro elementi presenti nel lume intestinale e alimentata da un difetto dei meccanismi di regolazione e contro-regolazione della flogosi. Raggiungere gli obiettivi clinici della terapia richiede l’adattamento della terapia a ogni paziente. La personalizzazione del trattamento implica una selezione individuale dei farmaci a disposizione. Francesco Pallone invita a un’attenta lettura della progressione della ricerca, sui nuovi anti-TNF e sull’ultimo nato in casa, il Mongersen.

La storia clinica della colite ulcerosa è forse meglio definita, e la terapia più evidence-based. Il ruolo dei fattori scatenanti l’evento acuto è attentamente discusso da Antonio Gasbarrini.

Per la malattia diverticolare abbiamo deciso di concentrare le evidenze sulla definizione di diverticolite, sul ruolo evidence-based delle tecniche di imaging e sulla prevenzione della recidiva di diverticolite. L’impatto economico della malattia diverticolare si concentra infatti sui ricoveri per diverticolite. Uno studio economico sulla malattia diverticolare, in corso di pubblicazione2, ha stimato un costo annuale complessivo per l’Italia di oltre € 63,5 milioni annui (costi diretti sanitari, 95% dei quali legati alle sole ospedalizzazioni).

Alessio Fasano e il suo gruppo credono che la novità più importante per il futuro della ricerca e della clinica nel campo della malattia celiaca riguarderà la storia naturale della malattia. A tutt’oggi, nessuno studio longitudinale di ampia scala ha determinato se e come la composizione del microbioma e il suo profilo metabolomico possano influenzare la perdita di tolleranza al glutine. Nell’articolo viene descritto uno studio prospettico, multicentrico e longitudinale su infanti a rischio per la malattia celiaca che utilizza diverse tecniche per approfondire il ruolo che il microbioma intestinale ha durante i primi passaggi dello sviluppo della malattia autoimmune.

Anche per la pancreatite e per il cancro del pancreas ci aspettano grandi novità. Gabriele Capurso invita a un’attenta definizione e gestione della pancreatite cronica. La pancreatite cronica si associa ad aumento della mortalità e della morbilità, dovute soprattutto a patologie extrapancreatiche. Gabriele rileva anche l’importanza della dieta: deficit vitaminici e di micro- e macronutrienti vanno attentamente ricercati e corretti, anche al fine di evitare l’osteoporosi. Gli interventi chirurgici per la gestione del dolore hanno buone evidenze alle spalle: la chirurgia derivativa è indicata nelle forme con ostruzione duttale con risultati che sembrano superiori a quelli dell’endoscopia. Una nuova frontiera è rappresentata dalla pancreasectomia totale con trapianto di insule, che offre ottimi risultati in termini di controllo del dolore e un’elevata probabilità di evitare il diabete.

Massimo Falconi e i suoi collaboratori affrontano il “big killer”, il cancro del pancreas. Il tumore al pancreas è la quarta causa di morte per cancro nei Paesi occidentali. La chirurgia rimane il trattamento di scelta, nonostante quasi l’80% dei tumori non siano resecabili al momento della diagnosi a causa di metastasi epatiche. La sopravvivenza a 5 anni dei pazienti trattati con la chirurgia è solo del 20%. Il cambiamento reale che è avvenuto negli ultimi due decenni nell’approccio chirurgico al cancro del pancreas non riguarda tanto la tipologia delle procedure chirurgiche di per sé, bensì il processo che porta alla valutazione e alla scelta di tale approccio. Esso andrebbe sempre condiviso e discusso all’interno di un team multidisciplinare comprendente chirurgo, oncologo, radiologo e gastroenterologo. Ed è verosimile pensare che nei prossimi decenni il trattamento del cancro del pancreas possa avvicinarsi sempre di più a quello della neoplasia del colon-retto, in cui la terapia neoadiuvante rappresenta il trattamento iniziale.

Vorremmo, insieme all’editore, ringraziare tutti gli autori per questa avventura. Vorremmo segnalare inoltre a tutti i lettori che l’attenzione per la gastroenterologia, l’epatologia, l’endoscopia e l’oncologia digestiva sarà massima. L’editore sta pensando a una section della rivista dedicata alla specialità. Lo scopo è promuovere la rapida pubblicazione dei risultati di studi italiani di settore.

La rivista desidera anche fare da megafono per le iniziative educazionali per l’applicazione dell’epidemiologia clinica, in particolare della EBM alla gastroenterologia. Pensiamo alla neonata Alta Scuola di Epidemiologia proposta dal Club for Evidence Based Gastroenterology & Hepatology (EBGH.it) e alla pubblicazione dei report dei singoli work-shop.

Pensiamo anche ad altri numeri unici dedicati alla specialità, e stiamo già lavorando per un numero dedicato a “Spendere meno o spendere meglio in gastroenterologia”. Il titolo proviene dal congresso annuale 2015 dell’Associazione Liberati-Network italiano Cochrane, con cui la rivista già collabora.

Ci piacerebbe ricevere consigli.

Nel frattempo, buona lettura!

Conflitto di interessi: l’autore dichiara l’assenza di conflitto di interessi.

Bibliografia

1. Browne HP, Forster SC, Anonye B, et al. Culturing of “unculturable” human microbiota reveals novel taxa and extensive sporulation. Nature 2016; doi:10.1038/na ture17645.

2. Mennini FS, Sciattella P, Marcellusi A, Toraldo B, Koch M. Burden of diverticular disease: an observational analysis based on Italian real world data. Submitted to peer review.