Recensioni

Doctor G – una graphic novel

Luca Iaboli e Luana Caselli

L-INK, 2016

Graphic novel per difendersi da numeri insidiosi

L’informazione è piena di numeri. Quasi sempre cifre poco utili, adatte a costruirsi idee approssimative, slegate da contesti, spiegazioni, approfondimenti. I numeri si leggono più rapidamente e attraggono l’attenzione. Un esempio? “Book reading provides a survival advantage among the elderly”, conclude un articolo pubblicato su Social Science and Medicine1. A distanza di 12 anni dall’avvio dello studio, leggere 3,5 ore alla settimana aumenterebbe la sopravvivenza del 17% e la longevità crescerebbe fino al 23% per chi leggesse più di mezz’ora al giorno. In concreto, ecco come la spiegano i tre autori della ricerca: «When readers were compared to non-readers at 80% mortality (the time it takes 20% of a group to die), non-book readers lived 85 months (7.08 years), whereas book readers lived 108 months (9.00 years) after baseline. Thus, reading books provided a 23-month survival advantage».

È lo studio perfetto per essere rilanciato ad agosto, quando oltre ai lettori sono in vacanza anche i giornalisti così che i comunicati stampa fanno molto comodo. Soprattutto se la press release, come in questo caso, arriva da Yale. Infatti, c’è cascato pure il New York Times2. Si tratta di una ricerca talmente ricca di fattori di confondimento che le conclusioni degli autori potrebbero semplicemente essere capovolte: le persone in migliore salute e pertanto più serene, capaci di riflettere e ragionare, al punto da leggere libri anche da anziani, sono quelle che vivono di più. Ancora: le persone più istruite e di reddito più elevato, che dunque possono permettersi di acquistare dei libri, vivono di più. Grazie dell’informazione. Invece no: è più facile intitolare “A chapter a day keeps the doctor away”. Anche a costo di farsi prendere in giro su Twitter da John Brosnan: «Finally, I can smoking again, as long as I keep up the books.

Numbers drive the misuse of words».




In un post breve e divertente, JR Good­man sostiene giustamente che sono le cifre che guidano il cattivo uso delle parole3. È così. Ai numeri possiamo far dire (quasi) ogni cosa, anche perché chi legge o ascolta difficilmente ha gli strumenti o la pazienza per scoprire l’inganno. Per questo, la raccomandazione di Gerd Gigerenzer è essenziale: «Statistical literacy is a necessary precondition for an educated citizenship in a technological democracy»4. Proprio Gigerenzer è l’eroe di riferimento di un libro uscito nel febbraio del 2016, Doctor G. Ai meno giovani potrà ricordare le tavole di Guido Crepax su Tempo medico che tracciavano sinteticamente un caso clinico. In questo caso, però, Luca Iaboli (medico), Luana Caselli (ricercatrice), Grazia Lobaccaro (disegnatrice) e Marco Mardoglio (sceneggiatore) si sono scelti un compito più complicato, perché l’obiettivo del loro lavoro è (provare a) sciogliere la complessità di alcuni concetti chiave dell’epidemiologia clinica. In pratica: cosa nascondono i numeri che vengono proposti quotidianamente al medico, al dirigente sanitario, al giornalista scientifico e al cittadino.

Sono riusciti nell’impresa e ora che sono partiti la cosa può ancora migliorare per forma ed equilibrio: concetto di rischio, di bias, di sensibilità/specificità di un esame e così via. Ancora: sovradiagnosi e sovratrattamento, utilità e danno degli screening di popolazione. Un libro amplificato, perché il lettore può seguire il QR Code arrivando a contenuti supplementari, così che i livelli di lettura e di approfondimento possono crescere a seconda dell’interesse e del desiderio dell’utente. Un intervento, questo di Iaboli e dei suoi compagni di avventura, evidentemente politico oltre che culturale: è chiara la volontà di studiarle proprio tutte, le forme di comunicazione, prima di lasciare definitivamente il campo a chi, della difficoltà a leggere i numeri, ha fatto il proprio principale strumento per confondere, a tutti, le idee.

Bibliografia

١. Bavishi A, Slade MD, Levy BR. A chapter a day. Association of book reading with longevity. Soc Sci Med 2016; 164: 44-8.

2. Bakalar J. Read books, live longer? The New York Times Blog, 3 agosto 2016. http://well.blogs.nytimes.com/2016/08/03/read-books-live-longer/?_r=0

3. Goodman JR. How statistics are twisted to obscure public understanding. Aeon Ideas 2016; 21 luglio. https://aeon.co/ideas/how-statistics-are-twisted-to-obscure-public-understanding

4. Gigerenzer G, Gaissmaier W, Kurz-Milcke E, Schwartz LM, Woloshin S. Helping doctors and patients make sense of health statistics. Psychol Sci Public Interest 2007; 8: 53-96.