Cinema e medicina

a cura di Luciano De Fiore

Manchester by the sea, di Kenneth Lonergan

L’insidia è interna, abita ognuno di noi. Fisicamente e sentimentalmente. Joe (Kyle Chandler), quarantenne stimato dalla comunità e padre di Patrick (Lucas Hedges), deve fare i conti con una moglie alcolizzata e con un grave scompenso cardiaco. Fino al ricovero e a morirne (vedi il contributo di Marco Bobbio). Lee (Casey Affleck, Oscar come attore protagonista) fratello di Joe, di cinque anni più giovane, è costretto così a tornare da Boston al porticciolo di Manchester by the Sea per occuparsi delle esequie del fratello e del domani del nipote sedicenne.
Dal borgo era fuggito dopo aver perso le tre figlie bambine in un incendio, e la moglie Randi (Michelle Williams), che lo aveva lasciato tra recriminazioni legittime e i postumi dello shock susseguente al rogo. Da anni Lee si era rifugiato in un monolocale a circoscrivere la propria disperazione, incapace di elaborare il lutto, schiacciato dal senso di colpa. Se non è un reato dimenticare di mettere il salvafiamma davanti al camino acceso, è una colpa autentica lasciare che quella maledetta notte gli amici bevessero troppo, si facessero di coca, disturbassero le bambine e la moglie. Quel salvafiamma Lee avrebbe dovuto metterlo a riparare i suoi affetti, e non lo aveva fatto. E così un ciocco era rotolato fuori e tutto era andato letteralmente in fumo, anche la sua vita. Il tempo può lenire il trauma, ma non la colpa. Specie se ci si nega agli altri, se si sceglie di vivere reclusi nella propria disperazione.
A Manchester, Lee vorrebbe sbrigarsi e scapparsene. Ma il terreno è gelato, non si può neppure seppellire Joe. E Patrick, sveglio ed indipendente, è pur sempre un ragazzo di sedici anni senza un dollaro. Lee lotta contro i suoi fantasmi: incontra l’ex moglie con un bambino di un altro nel passeggino, è ossessionato dalla perdita e dal rimorso. Troppo ardente ancora è l’ustione, troppo profonde le ferite.
La vitalità adolescenziale di Patrick, i suoi amori impacciati, il suo desiderio di farcela nonostante la morte improvvisa del padre e la ricomparsa perturbante di una madre ancora irrisolta, sono il vero legato che Joe ha lasciato al fratello. Con il figlio, gli ha fatto dono di una responsabilità, anche se nulla e nessuno potrà compensare la perdita delle tre bambine bruciate. Lee non si sente all’altezza del compito di tutore al quale lo ha chiamato il fratello maggiore. Non riesce a credersi di nuovo capace di assolvere alle responsabilità di un capofamiglia. Ma quel ragazzo allampanato ed ironico è la sua ultima risorsa.
Lee comunica al ragazzo che con l’estate tornerà a Boston, da solo, e che Patrick potrà restarsene da un vecchio amico di famiglia, continuando ad occuparsi della barca e delle sue ragazze. Aggiunge però che nel nuovo piccolo appartamento bostoniano appena affittato metterà un divano-letto per consentire a Patrick di fargli visita. Per consentire a sé stesso di provare ancora un affetto, di darsi uno scopo, facendo breccia nel proprio dolore.







Da Manchester by the Sea

23 INT. JOE CHANDLER’S HOSPITAL ROOM. DAY. 23

JOE CHANDLER, Lee’s older brother by five years, is lying in the hospital bed. There’s a close resemblance between them.

ELISE, Joe’s wife, the same age as Joe, pretty, anxious and high-strung - stands near to STANLEY CHANDLER - Lee and Joe’s father, 70s. He sits in one chair. LEE sits in another.

They are all listening to DR BETHENY, 30s. She is small, intense, very serious and focused and level-headed, but thoroughly well-meaning and decent. The bed area is curtained off from the other patients in the room.

DR BETHENY The disease is commonly referred to as congestive heart failure -

ELISE Oh my God!

DR BETHENY Are you familiar with it?

ELISE No…!

JOE Then what are you sayin’ “Oh my God” for?

ELISE Because what is it?

JOE She’s tryin’ to explain it to us, honey. I’m sorry, Dr Beth… uh… right. Betheny.

JOE I’m sorry. I can never get it.

DR BETHENY (CONT’D) Don’t worry about it. Not a problem.

STAN So, you were saying, Dr Beth.

JOE It’s Dr Betheny, Dad.

LEE Dr Betheny, Daddy, Try to get it right…

ELISE It’s a comedy routine! *

JOE STAN Would you let her tell it? Elise, please…

ELISE (CONT’D) Oh my God: When am I gonna put one foot right?

JOE Honey, for Christ’s sakes!

ELISE How about a hint?

Stanley takes Elise’s hand and holds onto it.

STAN Elise… Sweetheart… Let’s just let her explain the situation to us…

LEE Daddy…

STAN What? She’s fine. We’re all upset. We’re all gonna listen, then we’re gonna ask everything we wanna ask, and then we’re gonna figure out what do to, together. Right?

JOE Right.

24 INT. WAITING ROOM. DAY - SIMULTANEOUS

PATRICK CHANDLER, 7, is watching TV, with an 18 YEAR-OLD BABYSITTER. Two WOMEN VISITORS are chatting as he watches. 

DR BETHENY (V.O.) It’s a gradual deterioration of the muscles of the heart. It’s usually associated with older people, but in rarer cases it will occur in a younger person…

25 INT. HOSPITAL - JOE’S ROOM. CONTINUOUS

DR BETHENY… Some people can live as long as fifty or sixty years with just an occasional attack. But most people suffer periodic episodes, like the one you had on Monday, which mimic the symptoms of a heart attack and which further weaken the muscle. They can put you out of commission for a week, two weeks.

(MORE)

DR BETHENY (CONT’D) And you’ll need to be hospitalized so we can monitor your heart, because the risk of cardiac arrest is elevated for a week or two.

ELISE Oh my God.

STAN (Pats her hand)

OK… OK…

DR BETHENY But in between these episodes, most people feel perfectly healthy and you can basically live a normal life.

JOE So… What do you mean that some people live as long as fifty or sixty years? You mean total? Or from when they’re diagnosed with this, or what?

DR BETHENY Total.
Everyone is stunned into silence, even Elise.

DR BETHENY (CONT’D) For approximately eighty percent of patients your age the most common statistical life expectancy is five years or less.

Elise grips Stan’s hand. Lee looks at the floor.

JOE Wow.

DR BETHENY But the statistics vary widely, and they’re just statistics. You’re not a statistic, you’re just one person, and we don’t know what’s going to happen to you yet. But it’s not a good disease.

JOE What’s a good disease?

DR BETHENY Poison Ivy.