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La parola che tiene insieme diverse pagine di questo fascicolo di Recenti Progressi in Medicina è contesto. «La realtà biologica della malattia si inscrive in un contesto sociale, economico e culturale che rappresenta il maggiore determinante della salute», scrive Giampaolo Collecchia (pag. 272) discutendo la necessità da parte del medico di uno sguardo comprensivo che sia capace di riconoscere e identificare le variabili che influiscono sulla salute e sulla malattia. Bisogna trovare il tempo per tracciare percorsi, per definire strumenti e metodi che tengano conto delle storie delle persone: l’obiettivo è «realizzare un’organizzazione dei servizi, sanitari e non, appropriata per i bisogni delle persone, non soltanto auto-compatibile con modelli e risorse predefiniti, in una società nella quale la salute è di fatto uno degli indicatori dell’economia e non risponde a criteri di diritto ma di compatibilità/sostenibilità economica».

Lavorando con una prospettiva del genere, come non considerare un momento tra i più delicati quello della dimissione ospedaliera? «La pianificazione della dimissione, in particolare per i soggetti più vulnerabili, richiede l’attivo intervento di tutti i professionisti che hanno in carico il paziente», scrivono gli autori dello studio di revisione della scala BRASS (pag. 275). Di nuovo, una questione che riguarda il contesto, anzi i contesti. Quello ospedaliero ma anche quello di lungodegenza e riabilitazione e, forse soprattutto, quello domiciliare. Cosa può accogliere il malato una volta superata la fase acuta? Dove e in che modo dare continuità assistenziale ai pazienti anziani, ai malati cronici, alle persone con disabilità acquisite? Come garantire a Giovanni, con quel suo tono sprezzante e insopportabile, un sistema sanitario che si mostri concretamente partecipe della sua avventura, non giudicante ma accogliente? (pagg. 306-7).

Contesti non solo fisici o ambientali, ma anche emotivi. Ne ha parlato Atul Gawande al congresso internazionale di oncologia che si è svolto a Chicago a fine maggio 2019. Contesti fatti di aspirazioni, aspettative, sentimenti che non riguardano soltanto i malati o i loro familiari, ma anche i curanti. La salute, la malattia, la guarigione o il morire sono fatte di relazioni che si realizzano all’interno di organizzazioni e di un sistema che deve anch’esso essere oggetto di cura.

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a cura di Cristina Da Rold (freelance health & data journalist)