In questo numero

La notte buia e tempestosa del servizio sanitario nazionale sembra non finire mai. Medici, infermieri, dirigenti, operatori sanitari grattano via il ghiaccio a mani nude, come leggiamo tra le righe degli Appunti viaggio di Vittorio Fontana (pag. 44). Con fantastici risultati riconosciuti anche da chi – come la poetessa e cantante Patti Smith e il drammaturgo Hanif Kureishi – ha dovuto ricorrere all’assistenza ospedaliera nel nostro Paese: l’autrice newyorkese per un malore sofferto a Bologna durante una lunga tournée e il drammaturgo e narratore inglese per un ictus che lo ha colpito a inizio 2023 in Piazza del Popolo, a Roma. Entrambi affidano le loro riflessioni a blog molto interessanti e coinvolgenti.

In uno dei post pubblicati da Kureishi poco prima della fine dell’anno 2023, leggiamo: «È straordinario quello che la mia malattia ha evocato nelle altre persone; ciò che ha fatto emergere in loro, qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Mi chiedo chi sono per loro, cosa significhi per loro, ma forse non è una cosa che io possa capire, e nemmeno loro lo sanno. Ma una malattia come la mia, in cui la vulnerabilità è così centrale, evidentemente tocca qualcosa nelle persone, che ho scoperto veramente vicine. A volte questo mi preoccupa, perché mi chiedo se sarei in grado di fare lo stesso per gli altri. Non so se lo farei; dubito, ma non lo so. Ovviamente ora mi sento diverso nei confronti della malattia. Non la vedo più come un’intrusione, ma come una parte inevitabile ed essenziale della vita, soprattutto se viviamo più a lungo». Prosegue poi Kureishi: «Anche il rapporto con la mia compagna Isabella e con Tracey, la madre dei miei due figli gemelli, è cambiato. Ora fanno molto di più per me di quanto io possa fare per loro e mi chiedo cosa potrò fare in futuro per pareggiare un po’ le cose, come se fosse necessario. Le relazioni devono essere uguali? Le mie amiche donne si sono spinte più in là nella cura rispetto agli uomini; sono più fisiche e amorevoli e hanno meno paura delle malattie e degli ospedali rispetto ai loro colleghi maschi».

In questo numero, dunque, finiamo col suggerire di andare oltre – ed è ovvio – le pagine che stai sfogliando. Continueremo così anche nel 2024, intendendo Recenti progressi in medicina solo come un punto di partenza.