In questo numero

C’è una collana di libri di colore giallo pubblicata dal Pensiero Scientifico Editore – per i distratti: è la casa editrice di Recenti Progressi in Medicina – che è composta da ventuno titoli. Manca il primo, però. Avrebbe dovuto avere un titolo suggestivo (“Un diverso rapporto tra ricerca scientifica e pratica sociale”) e doveva essere curato da Franco Basaglia e Giulio Maccacaro. Il libro non fu mai pubblicato, per la morte di Franco Basaglia. Ma le pagine degli altri libri previsti nella serie sono un esempio dell’importanza di documentare il lavoro svolto. In una bella conversazione con Holden Thorp – editor-in-chief delle riviste del gruppo Science – Adam Savage dice che «la piena trasparenza è l’aspetto più importante della scienza. Siamo sulle spalle dei giganti solo perché ci dicono cosa hanno fatto»1. E il rischio dell’opacità e della mancata condivisione di quel che è dietro le apparenze lo vediamo nei numeri riportati in basso, che testimoniano quanto sia stata colpita negli ultimi tempi l’immagine dei grandi player della comunicazione e dell’informatica: «Hanno deciso che la fiducia che i consumatori avevano riposto in loro non valeva quanto le scorciatoie che potevano adottare per aumentare i profitti», ha commentato Seth Godin.

Le parole di Savage sono preziose anche perché definiscono bene il lavoro di chi fa ricerca e restituisce umanità a qualcosa che troppe volte è considerato distante dalla vita quotidiana: «Il risultato (della ricerca) che abbiamo non è un fatto, è la migliore storia che abbiamo al momento. E se viene fuori una storia nuova e migliore, la si esplora. È evidente che il messaggio della scienza come processo di autocorrezione non viene recepito. Come ha osservato, non è che la scienza “azzecca le cose e poi a volte sbaglia”, ma piuttosto “sbaglia sempre meno man mano che andiamo avanti”».

Sbagliare sempre meno man mano che si va avanti era sicuramente uno degli obiettivi delle persone che lavorarono alla legge di riforma psichiatrica, come anche delle altre leggi approvate negli anni Settanta. Purtroppo la cultura della documentazione, della trasparenza e della condivisione non è stata premiata ed è probabilmente questa l’origine della crisi di fiducia che colpisce le istituzioni, soprattutto quelle sanitarie.




Bibliografia

1. Thorp H. A conversation with Mythbusters’ Adam Savage. Science 2024; 15 febbraio.