Marisa Cantarelli: un’eredità di luce per la professione infermieristica




Marisa Cantarelli si è spenta il 28 settembre 2024 all’età di 94 anni. Si usa dire “si è spenta” per annunciare la morte di qualcuno, ma per chi, come lei, ha illuminato il mondo con la propria opera, è difficile pensare che quella luce possa davvero spegnersi.

Nel tentativo di rendere omaggio alla sua vita straordinaria, provo a tracciare brevemente i momenti chiave del suo contributo al mondo della salute, della cura e, soprattutto, dell’assistenza infermieristica, che tanto ha amato e trasformato.

Nata a Milano il 3 luglio 1930, Cantarelli dedicò tutta la sua vita a migliorare la professione infermieristica in Italia. Dopo essersi formata presso la Scuola della Croce Rossa Italiana Agnelli a Roma, dove conseguì i diplomi di Infermiera Professionale e Assistente Sanitaria, intraprese una carriera che la portò a lavorare in diverse strutture sanitarie, tra cui l’Ospedale San Camillo e la Croce Rossa Italiana di Pozzuoli, per poi proseguire al Consorzio Antitubercolare di Milano.

La sua passione per l’innovazione e il miglioramento del sistema la portò a proseguire la formazione con il diploma di Dirigente dell’Assistenza Infermieristica presso l’Università La Sapienza di Roma, conseguito nel 1968. Già da allora, la sua visione andava oltre i confini tradizionali del ruolo infermieristico, poiché Cantarelli credeva fermamente nella centralità della relazione umana nella cura, non solo del paziente ma anche della sua famiglia.

Nel 1969 fondò la Scuola Infermieri Professionali presso l’Ospedale di Magenta, con l’obiettivo di rinnovare la formazione infermieristica e avvicinare la professione a un modello di assistenza più umano e scientifico. Continuò questo impegno per tutta la sua carriera, culminata con la nomina a Vicedirettrice della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche dell’Università degli Studi di Milano, ruolo che ricoprì fino al 1999.

Nel contesto accademico, sviluppò una vera e propria rivoluzione teorica. La sua visione si basava su tre pilastri fondamentali: competenza, responsabilità e specificità dell’assistenza infermieristica. Questi principi sfidavano il vecchio modello gerarchico e meccanicistico, dando all’infermiere un ruolo autonomo e centrale nella cura dei pazienti. Dopo aver studiato modelli assistenziali esteri, Cantarelli sviluppò il celebre Modello delle Prestazioni Infermieristiche, diventando la prima teorica dell’assistenza infermieristica italiana

La sua straordinaria carriera fu coronata da numerosi riconoscimenti, tra cui la Laurea Honoris Causa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche dall’Università degli Studi di Milano nel 2013 e l’Ambrogino d’Oro nel 2022, un segno tangibile della gratitudine della “sua” Milano per il suo impegno nel trasformare l’assistenza infermieristica, rendendola una professione autonoma e centrata sulla cura della persona.

In 70 anni di carriera, Marisa Cantarelli ha rivoluzionato l’assistenza infermieristica in Italia, lasciando un’eredità indelebile. Ha insegnato che la competenza specifica e l’umanità non sono opposti, ma complementari, e che prendersi cura del paziente significa anche valorizzare il ruolo di chi se ne occupa ogni giorno.

Tutti noi, cittadini e professionisti della cura, dobbiamo un grande grazie per tutto quello che ha insegnato, per i suoi occhi che squadravano il mondo e le cose con una lucidità e visione unica, per la radice identitaria fondata sulla cura che fino agli ultimi giorni di vita ha saputo coltivare e trasmettere a chi la incontrava.

Le sue radici sono diventate ali per tutti noi, adesso spetta a ciascuno raccogliere questa eredità e farne nuove opere di cura attenta e competente.

Con gratitudine.

Paola Arcadi