Cena di Natale

Le cene di Natale in ospedale andrebbero inserite nel curriculum. Sono un indice di esperienza o forse, più ancora, di fedeltà. La baldoria di quelle occasioni la riconosci: attraverso il tempo, i luoghi, le persone, l’hai sempre condivisa. Baldoria giusta e pretesa, mai spensierata. Ne fai parte. Negli anni hai solo un po’ abbassato il volume, preferendo osservare e ascoltare, sorridere.

Oggi ti accorgi che il più anziano di loro ha dieci anni meno di te e in qualche momento scappi dal frastuono ed esci, li guardi da fuori, e immagini quanta vita c’è in quella sala. Quanta vita di ognuno di loro e quanta di tanti altri che l’hanno incrociata. Pensi che migliori di loro non ce ne potrebbero essere ma poi lo sai che non sono i migliori del mondo: sono quelli che ci sono sempre, non si possono tirare indietro, fanno quel che serve e che si deve. Scelgono di esserci. Le risate si sentono lontane, le singole voci non si riconoscono, le luci di là dentro interrompono il buio e scaldano la sera di dicembre, anche qui fuori.

Diceva, qualcuno, che ognuno vale quanto le cose cui dà importanza.

Quanto valgono, là dentro.




Fabio De Iaco

Direttore di Struttura complessa “Medicina d’emergenza urgenza 1”

Ospedale Maria Vittoria

Asl Città di Torino.

Past President SIMEU