In questo numero

«La raccolta di sassi che fa Fabrizio M. Rossi nelle sue esplorazioni è una ricerca determinata dal luogo in cui si trova, forme superfici e colori si offrono al suo sguardo e il primo atto creativo sta nella scelta che diventa un lavoro faticoso ma appagante. Le pietre vengono selezionate secondo principi empatici». Così scrive Ada De Pirro in uno dei testi introduttivi del libro “In itinere. Pratiche di scrittura asemica”1. Li vediamo – i sassi disegnati da Fabrizio M. Rossi – nelle prime pagine di questo fascicolo di Recenti Progressi in Medicina. Ci piace pensare li abbia raccolti seguendo un pensiero non troppo diverso da quello che ha guidato il percorso di revisione che ha selezionato gli articoli raccolti nelle pagine che seguono. Articoli che descrivono esperienze diverse tra loro, talvolta frutto di osservazioni su popolazioni di piccole dimensioni: meno di duecento sono i posti letto delle due strutture coinvolte nel progetto mySupport (pag. 219), 24 sono gli adolescenti seguiti nello studio sul deficit di ormone della crescita (pag. 239), 14 gli infermieri che hanno partecipato allo studio che ha avuto come obiettivo quello di creare un sottoinsieme di diagnosi infermieristiche Nanda (pag. 233).

Curare una rivista come quella che stai sfogliando somiglia a un’esplorazione di luoghi periferici della sanità e della medicina di oggi. Abitudine che offre opportunità importanti; del resto, «scegliere di camminare in luoghi naturali mette corpo e mente in una condizione percettiva molto sensibile» scrive De Pirro. E prosegue: «Uscendo dalla città le coordinate cambiano, le inquietudini si rivelano in altre forme, i colori della natura senza presenza umana inondano i sensi ed è possibile fare incontri visivi, sonori, olfattivi, tattili. Paesaggi multicolori e altri monotoni, animali selvaggi e altri allevati, vegetazione autoctona e altra allogena, conformazioni geologiche stupefacenti e altre senza sorprese…».

Ecco che, seguendo la suggestione di Fabrizio M. Rossi, la rivista può trasformarsi nello zaino in cui trovano posto oggetti capaci di descrivere storie diverse, esperienze raccolte anche al di fuori delle città metropolitane nelle quali si definisce la medicina – e la cura – che prevalentemente occupa gli spazi della letteratura scientifica “che conta”. Esperienze notate “con la coda dell’occhio”2.




Bibliografia

1. De Pirro A. Del camminare, del raccogliere, del segnare. In: Rossi FM. In itinere. Pratiche di scrittura asemica. Roma: Cambiaunavirgola, 2025.

2. Ballo Charmet M. Con la coda dell’occhio. Scritti sulla fotografia. Macerata: Quodlibet, 2017.