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Scarpe slacciate e altre strane malattie. Lettere a The New England Journal of Medicine. Traduzione di Andrea Rotolo. Presentazione di Massimo Volpe all’edizione italiana. Pagine XVIII + 108. In brossura. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2011. Euro 10,00. ISBN 978-88-490-0325-3.




Stuzzicadenti che dalle olive, nel Martini, finiscono nella gola del paziente; geloni causati dal concedersi un gelato; ustioni alle dita dopo una cena cinese: sono anche questi i problemi quotidiani risolti dal medico: lo dimostra questa raccolta di lettere al New England Journal of Medicine.
Si tratta dello strumento di aggiornamento medico più autorevole del mondo: ogni suo articolo è citato in media 50 volte dalle altre riviste internazionali. Dare spazio a questo genere di casistica è una scelta che nulla ha a che fare con la stravaganza o con la voglia di stupire: significa sottolineare che vivere da medico vuol dire anche confrontarsi con l’irriducibile soggettività del paziente. Il recupero delle basi scientifiche della Medicina o la definizione di linee-guida o di stringenti percorsi diagnostico-terapeutici non può tradursi nel mettere in secondo piano il caso clinico, non a caso definito la “prima linea dell’evidenza”…
Questo piccolo, intelligente e curioso libro ce lo ricorda opportunamente.


Becoming a doctor. From student to specialist, doctor-writers share their experiences. Edited by Lee Gutkind. Pp. 228. Rilegato. Norton Co., New York, London 2010. Sterline 19,99. ISBN 978-0393-07156-6.

Venti medici scrittori espongono le loro esperienze di vita al letto dei malati. Ne risulta un ampio arco (non limitato alla tecnica professionale) di incontri, di fatti, emozioni, sofferenze e speranze nelle diverse fasi della carriera: dalle prime frequentazioni della sala settoria sino alle lezioni magistrali, dopo anni di corsia, di guardie, di visite domiciliari. Abigail Zuger, internista di New York, collaboratore del New England Journal of Medicine e del New York Times, ricorda le prime drammatiche battaglie contro il dilagante flagello AIDS; Danielle Ofri – del Bellevue Hospital – letterata finissima oltre che esperta infettivologa, ci testimonia un’importante verità allorché scrive nel capitolo “Pas de deux”: «Ora che guardo indietro, ai miei primi anni di attività, avverto con chiarezza quanto la pratica della bellezza, l’amore per la danza, mi abbia aiutato a elaborare la difficoltà, l’incertezza, a volte la frustrazione di questi lunghi anni di ospedale: anni duri, sovente crudeli verso me stessa». Sandeep Jauhar ci dona un toccante capitolo sul potere terapeutico della parola; Robert Coles rammenta il suo sodalizio umano e professionale con il medico-poeta William Carlos Williams. Sono solo alcuni degli scritti, tutti originali ed eleganti, che fanno, di questa antologia, un libro di gradevolissima lettura per medici e non.


Professionalism in medicine. A case-based guide for medical students. Edited by John Spandorfer, Charles A. Pohl, Susan L. Rattner, Thomas J. Nasca. Pp. XVI + 464. In brossura. Cambridge University Press, New York 2010. Doll. 34.99. ISBN 978-05217.




Fare il medico è cimento e sfida quotidianamente rinnovati. Questo libro intende proporsi come un sussidio per docenti ed allievi a riflettere sulla complessità di un’ampia e diversificata casistica (72 esempi) idonea a porre interrogativi clinici ed etici. Ciascun caso è seguito da due commenti che propongono interpretazioni diverse ma parimenti plausibili e pertanto stimolanti a diagnostica differenziale. Ben 160 collaboratori hanno partecipato all’iniziativa, rappresentando più di 40 Scuole e varie specialità: internisti, psicologi, esperti di bioetica, medici legali, farmacisti, infermieri, amministratori ospedalieri.