Medicina e letteratura: un’antologia




I temibili commensali
72 anni, 7 mesi, 28 giorni Venerdì 7 giugno 1996

Frédéric, medico, amante e professore di Grégoire in medicina interna, si lamenta di non poter andare a cena fuori senza essere bombardato da domande relative alla salute dei commensali. Non c’è serata in cui metà degli invitati non elemosini diagnosi, terapie, pareri, consigli per sé o per i congiunti. Lui è esasperato. Da quando esercito, dice, e addirittura da quando ero studente, nessuno mi ha mai chiesto cosa mi interessi nella vita quando non gioco al dottore! Al punto che detesta uscire. Se non fosse per far piacere a Grégoire, Frédéric se ne starebbe rintanato in casa perché… (qui la sua mano fa il gesto di tagliare sopra la testa) ne ha fin sopra i capelli! Secondo lui, le tavolate sciamanizzano il medico. Vedere il dottorino mangiare e bere come tutti te lo rende fraterno, e lui diventa lo stregone della tribù ipocondriaca, il guru delle signore, quel medico eccezionale – e così umano! – che abbiamo incontrato dai Vattelapesca, ti ricordi tesoro? In ospedale, dice Frédéric, agli occhi degli stessi, dico proprio degli stessi, sono perlopiù un aspirante barone sospettato di ampliare il buco della sanità per collezionare Porsche. A tavola no, divento l’incarnazione di una medicina umana, rispettabile e competente. Se sei chirurgo e ti hanno incontrato a casa di amici, ti seguiranno come un cagnolino fino al tavolo operatorio e consiglieranno caldamente il tuo bisturi ad altri amici, poiché i medici hanno una cosa in comune con i dolci fatti in casa: i nostri sono ineguagliabili! Quando vedo i miei tirocinanti massacrarsi di lavoro al pronto soccorso mi viene voglia di gridare: Levatevi dai piedi, lasciate perdere i malati, andate a cena fuori, è così che si costruiscono le carriere, non con le guardie ospedaliere!
Frédéric si scalda da solo per buona parte della cena, poi si alza da tavola e con sguardo malizioso e avvelenato mi domanda: E lei, tutto bene? La salute, tutto a posto? Ne approffitti, già che sono qui!


Da: Storia di un corpo,
di Daniel Pennac,
Giangiacomo Feltrinelli Editore,
Milano, 2012