Medicina e letteratura: un’antologia

Ricordati, mio corpo…
Corpo, ricorda non solo quanto sei stato amato
non solo i letti dove hai giaciuto
ma i desideri, anche,
brillanti chiari per te negli occhi
che tremavano nella voce – da un qualche
ostacolo casualmente impediti.
Ora che tutto ormai è nel passato, pare
che in qualche modo a quei desideri
tu avessi ceduto – come brillavano,
ricordalo, negli occhi su di te fissi;
e nella voce, come tremavano per te,
ricorda, corpo.
Konstantinos Kavafis
(1863-1933)