L’informazione utile sul coronavirus (SARS-CoV-2) non è controllata?

Nella prima pagina di ogni articolo pubblicato da una rivista scientifica ci sono due date in evidenza: una comunica il giorno in cui la redazione ha ricevuto l’articolo dagli autori e l’altra indica il giorno in cui quello stesso contributo è stato accettato, di solito dopo una serie di passaggi utili a migliorarne o a rendere più chiaro il contenuto. Nei giorni scorsi diversi ricercatori e clinici hanno mostrato sorpresa notando in un articolo sulla SARS-CoV-2 che le due date coincidevano: per farla breve, l’articolo era stato ricevuto e pubblicato dalla rivista nell’arco della stessa giornata. Cosa alquanto strana, conoscendo i tempi normali della peer review, vale a dire il processo di valutazione tra pari che è alla base della cosiddetta comunicazione scientifica accademica. La domanda sorgeva spontanea: che fine aveva fatto la proverbiale “revisione critica” di quanto pubblicato che ogni rivista seria dovrebbe garantire?

Ma posso fidarmi di quel che viene pubblicato così rapidamente sul coronavirus?

Quella che alcuni hanno giudicato un’imperdonabile fretta è in realtà uno dei frutti dell’impegno congiunto delle principali istituzioni di ricerca internazionale per garantire la condivisione più tempestiva possibile di dati e informazioni sulle emergenze sanitarie internazionali. Una presa di posizione motivata già diversi anni fa all’indomani delle epidemie di virus Ebola e Zika1. L’emergenza da SARS-CoV-2 ha motivato un rinnovato impegno da parte degli stessi enti internazionali2.

La pubblicazione rapida
ei risultati della ricerca sul coronavirus
cosa prevede?

Tutte le pubblicazioni sulle riviste internazionali accreditate sono comunque sottoposte a valutazione tra pari: in sostanza, la peer review viene comunque svolta, ma con tempi molto ridotti rispetto a quelli ordinari. Inoltre, i contributi che vengono giudicati interessanti sono resi immediatamente accessibili o disponibili gratuitamente dalla rivista che li ha approvati almeno per la durata dell’epidemia.

L’accordo prevede che i risultati delle ricerche relativi all’epidemia vengano immediatamente condivisi dalla rivista con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ovviamente con il consenso degli autori. Allo stesso tempo, i documenti sono resi accessibili online su server dedicati o su piattaforme aperte al pubblico, ancora prima della pubblicazione sulla rivista3.

Considerata l’emergenza sanitaria internazionale, a partire dalle prime serie di casi registrati in Cina è stata prodotta un’elevata quantità di articoli che sta trovando spazio sulle riviste internazionali più autorevoli.

Quali riviste internazionali dedicano particolare attenzione alla SARS-CoV-2?

Occorre premettere che si tratta di riviste in lingua inglese rivolte ai professionisti sanitari e ai ricercatori.

Tra le fonti più note e più seguite in ambito scientifico, Nature ha dedicato due spazi: uno è riservato agli articoli che riportano esperienze di ricerca, l’altro alle notizie di aggiornamento. Le pagine segnalano gli articoli pubblicati non solo sulla rivista Nature, ma anche sugli altri periodici del gruppo SpringerNature, da Nature Microbiology a Intensive Care Medicine4.

Anche il New England Journal of Medicine riserva particolare attenzione all’emergenza del nuovo coronavirus: si può accedere a tutti gli articoli pubblicati a partire da un’unica pagina5. La redazione della rivista – organo della società medica dello Stato del Massachusetts – cura anche la preparazione di mappe animate6, in collaborazione con diverse importanti istituzioni come le università di Harvard e di Oxford.

La rivista settimanale dell’associazione dei medici statunitensi – il JAMA - Journal of the American Medical Association – propone un Coronavirus Disease 2019 Center7 nel quale – oltre a una serie di articoli di ricerca – possiamo trovare un’interessante sezione di domande e risposte curata dal direttore dei National Institutes of Health americani, Anthony Fauci, e delle cartine interattive realizzate in collaborazione con la Johns Hopkins School of Medicine.

Articoli scientifici e notizie di attualità sul nuovo coronavirus pubblicate sul BMJ – la rivista dell’associazione dei medici della Gran Bretagna – sono accessibili online sempre gratuitamente: non solo documenti ma anche video interviste e infografiche8.

Online sono presentati anche tutti i contenuti sul nuovo coronavirus pubblicati sulle riviste del gruppo del Lancet9. L’editore delle riviste del Lancet – Elsevier – propone anche un meta-sito10 che segnala tutti gli articoli che continuano ad uscire sulle oltre 2000 riviste della casa editrice.

Dove trovo informazioni istituzionali
sul SARS-CoV-2?

Sul sito del Ministero della Salute11 c’è una sezione dedicata al nuovo coronavirus ormai ricca di contenuti sempre aggiornati: domande e risposte, decalogo di comportamenti da seguire, notizie, numeri verdi Regionali e l’aggiornamento quasi in tempo reale della situazione nel nostro Paese.

Il lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità è testimoniato dai contenuti pubblicati nella sezione dedicata al SARS-CoV-2 dal sito Epicentro12.

Anche l’OMS raccoglie in una pagina online tutte le notizie sull’emergenza13.

Oltre al lavoro di riviste e istituzioni,
ove reperire altre informazioni utili?

In un’ottica di informazione alle famiglie, occorre segnalare l’utile servizio della Federazione italiana dei medici pediatri che raccoglie sul suo sito un decalogo proposto in sei lingue oltre l’italiano14.

La Federazione italiana dei medici di medicina generale ha reso disponibili dei modelli utili per la valutazione telefonica dei cittadini che chiedono consigli e indicazioni al proprio medico curante15.

L’offerta informativa del gruppo di lavoro EvidenceAid è particolarmente ricca e possiamo consultarla liberamente online16. È il risultato dell’impegno di alcuni ricercatori che negli anni passati hanno lavorato nell’ambito di reti collaborative di ricerca – come la Cochrane Collaboration – o di enti no profit come Save the Children o Oxfam. Da diversi anni, il loro sforzo è volto a supportare l’assunzione di scelte sanitarie basate su evidenze scientifiche nel corso di emergenze mediche o di eventi catastrofici, come terremoti, maremoti, epidemie e altro ancora.

Anche uno degli enti prima citati – Cochrane, rete di ricercatori che lavora alla sintesi dei risultati della ricerca – ha deciso di offrire l’accesso gratuito a documentazione sulla SARS-CoV-2 raccolta in una Special collection17.

In un momento in cui c’è grande ricchezza ma anche molta frammentazione di informazioni, può rivelarsi molto utile anche l’offerta di UpToDate – uno strumento decisionale che si rivolge ai professionisti sanitari adottato dalle aziende sanitarie di molte Regioni italiane e di diverse nazioni del mondo – che ha raccolto documenti sull’epidemia da coronavirus. Da qui, possiamo consultare una panoramica esauriente sul coronavirus, dalla virologia all’epidemiologia, fino agli aspetti clinici18. Sempre grazie ad UpToDate è possibile accedere a una raccolta di linee guida19.

Quante informazioni: c’è rischio di bufale?

Come abbiamo visto, le fonti di informazione serie e credibili non mancano. Sia da parte dei Governi, sia delle istituzioni sovranazionali come l’OMS c’è un grande e assiduo lavoro di informazione ai cittadini. Allo stesso tempo, parallelamente all’impegno profuso nella cura e nell’assistenza ai pazienti colpiti da nuovo coronavirus, medici e ricercatori trovano il tempo per fare ricerca e condividerla nel modo più aperto possibile. È molto importante che anche servizi che normalmente sono proposti in abbonamento siano oggi disponibili gratuitamente.

La rapidità della pubblicazione non nuoce alla qualità e giova alla tempestività necessaria per costruire saperi condivisi. Come ha scritto su Twitter il ministro della salute, Roberto Speranza, “la sfida del nuovo coronavirus è globale e può essere affrontata solo insieme a tutti gli altri Paesi”. Una comunità medica e scientifica matura e consapevole, però, non deve aver paura di dire ai cittadini che la conoscenza è in costante divenire e che, nonostante tutti i progressi che ogni giorno sono compiuti, il dubbio e l’incertezza sono compagni di vita di ogni medico e di ogni ricercatore.

Bibliografia

1. Statement on data sharing in public health emergencies. Wellcome Foundation 2016; 16 febbraio.

2. Sharing research data and findings relevant to the novel coronavirus (COVID-19) outbreak. Wellcome Foundation 2020; 31 gennaio.

3. Editoriale. Calling all coronavirus researchers: keep sharing, stay open. Nature 2020; 4 febbraio.